Contenuti

Se è troppo porno, tolgo

Se l’Italia fosse un utente internet alla ricerca di emozioni su siti porno, sono sicuro accederebbe alla categoria “Burocrazia” o, magari, “Tecnofobia”, inventate e create sul momento ad uso e consumo del bel Paese. C’e un amore viscerale per tutto ciò che prevede soluzioni pressappochiste, fuori da ogni realtà tecnica e di buon senso. L’aria è pervasa da un misto di sadomasochismo delle scelte tecniche guidate da burocrati e quella sensazione che, se ci fosse un Great Firewall come quello cinese, quasi quasi qualcuno godrebbe nell’aver applicato l’egemonia di uno stato etico. Per cui parliamo di porno, ma se è troppo, ditemelo, che tolgo.

Le due P

Ogni volta che in questo Paese viene concepito un provvedimento tecnico, puoi rimetterci l’orologio, si tratta di una pezza. Nessuna visione a lungo termine, nessuna strategia, solo un goffo (e invano) tentativo di accontentare l’opinione pubblica e con essa la pancia dell’italiano medio. Del resto in un Paese preda dell’analfabetismo digitale, non si può mica pretendere di proporre soluzioni troppo distanti dalla massa.

Porno

C’e uno spettro che si aggira per l’Italia e si chiama porno. Sì, oggi tocca a questo settore, magar domani: “signora mia ha visto quella roba li? I social network sono uno schifo, da chiudere proprio!”. E così, una volta confondendo il mezzo per il contenuto, ed una volta il contenuto per il mezzo, procediamo a chiudere un po’ li con un Piracy Shield e un po’ la con un blocco dei siti porno.

Ah, fermi tutti! Dimenticavo, l’altra metà della mela, o forse meglio dire della tenaglia. Siamo (ancora, sigh!) uno stato col tutore speciale, dove ogni scelta etica deve passare per una commissione o, in generale, un’approvazione esplicita delle autorità cattolica. Qualcuno con il saio o col talare è d’obbligo. Ora mettiamo tutto dentro un’insalatiera e facciamogli stilare un’elenco di siti porno da bloccare. Ecco, anche per un compito così semplice, riescono a sbagliare, dimostrando che non si è in grado nemmeno di comprendere come sia fatto un link. Non ditemi, vi prego, che dietro tutto ciò c’è una squadra di tecnici, perché sarebbe diabolico.

Proibizionismo

Non c’è dubbio, la soluzione più a buon mercato per risolvere un problema è il proibizionismo. Puoi applicarla a tutto: alcool, droga, fumo, porno, intelligenza artificiale, ecc. Se fosse anche la soluzione più efficace saremmo a cavallo, peccato che ogni forma di proibizionismo ha degli effetti collaterali. Non bastasse questo, in Francia ci hanno già provato ma hanno fallito. Eh, già, nemmeno originale come idea, abbiamo l’esempio dei cugini d’oltralpe che hanno sbattuto il muso contro le direttive europee. Sì, perché, se i siti sono in altri paesi UE (in quel caso Cipro e Lussemburgo), qualsiasi altro paese europeo non può imporre obblighi o blocchi senza seguire la procedura prevista dalla Direttiva 2000/31/CE.”

Cronaca di un disastro annunciato

Sappiamo, quindi, come andrà a finire. Ma allora perché insistere? Ah, questa domanda la lascio a voi lettori, magari riuscite ad illuminarmi. Noi ci concentriamo sui cosa potrebbe accadere se persevereranno su questa strada (perché errare è già diabolico).

L’elefante nella stanza

Ogni volta che la politica, o chi per essa, si interessa nella gesione del riconoscimento degli utenti fuori dai confini italiani, si riapre la discussione del controllo identità online. Trascuriamo per un attimo la fattibilità prettamente tecnica, in quanto oggi esistono aziende che offrono tale servizio. Concentriamoci sui confini digitali di tali controlli. perché, anche se obblighi il sito in questione a verificare l’età degli italiani, vedrai che dovrai verificarne anche la provenienza della connessione.

Magari l’AGCOM, vista la scarsissima alfabetizzazione informatica degli italiani, considera l’uso di una VPN una possibilità remota, tanto da rendere tale blocco sufficientemente efficace. In tal caso, oltre alla mancanza di competenze, ci sarebbe un deficit anche di buon senso. Complice l’assenza dei genitori nell’educazione digitale, la diffusione della modalità per aggirare l’ostacolo viaggerebbe alla velocità della luce e si diffonderebbe in maniera, appunto, virale.

Ma c’è un rischio più subdolo che viene fuori come effetto collaterale. Immaginiamo che il blocco dei siti porno è attivo e che, alcuni hanno scoperto che collegandosi tramite VPN, l’ostacolo si può aggirare. Questa informazione giungerà alle orecchie (o magari agli schermi touch) di persone che non hanno la più pallida idea di cosa sia una VPN. Ora, usando la stessa immaginazione, cercate di mettervi nei panni di chi, su questo blocco, vuole trarne profitto, approfittando di una generale ingenuità. Insieme alla notizia della VPN, nel frattempo, tutti avranno capito che tale connessione ha un costo che in molti non vorranno/potranno affrontare. Ecco qui il gancio giusto: si diffonderanno VPN gratis che consentiranno di aggirare gli ostacoli e, allo stesso tempo, al provider di accedere a tutte le informazioni in transito all’interno di tale canale. Le conseguenze sono facilmente immaginabili.

Ma allora cos…

Cultura ed educazione. No, davvero, è tutto qui. E non parlo solo di educazione digitale, ma in generale di educazione civica, finanziaria, ambientale. Finché non si investirà in tal senso, si continueranno ad avere soluzioni posticce che non risolvono nulla, anzi, in molti casi, peggiorano la situazione. Inoltre, nel pittoresco scenario legislativo italiano, manca una normativa per l’insegnamento dell’educazione sessuale ed affettiva nelle scuole. Se ne parla ogni volta che la cronaca porta all’attenzione qualche spiacevole evento, ma in realtà dovrebbe essere la priorità di qualsiasi governo, sia esso di destra o di sinistra.

Avvertimento
Ma, ora la parte più porno. Mamme, mettete a letto i vostri bambini, perché sta per arrivare la mia soluzione win-win tutt’altro che moderata.
Suggerimenti
Il mio personale parere è che tale spazio educativo debba essere ricavato dall’abolizione dell’ora di religione cattolica, che in un Paese laico e pluralista non ha più senso di esistere.

E’ troppo porno? Ditemelo, che tolgo.