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Simone Vellei

👨 Senior Backend Developer at Cybus | ☁️ Cloud Adept | 🐧Linux/IoT Expert | 🏝️ Full-remote Addicted

Interruzione Analisi Dati Covid

Basta!

Ho iniziato ad elaborare dati sulla pandemia a partire dagli ultimi mesi del 2020. Da quel momento, e con i pochi dati messi a disposizione dalla Protezione Civile e dalla Struttura Commissariale per l’emergenza, ho prodotto grafici cercando anche di rappresentare analisi con dati incrociati. Inoltre, relativamente alla mia regione Marche, ho anche prodotto contenuti originali sui dati di ogni comune in assenza di una vera e propria fonte.

Smartworking e sostenibilità

Alla corte di Federico da Montefeltro, nel pieno del Rinascimento italiano, appariva così la città ideale, specchio della cultura e della società del tempo. Oggi, nell’epoca dello smartwoking, mi sento di riflettere su due punti in merito:

🏠 Da tempo assistiamo al fenomeno di spopolamento dei piccoli borghi. Veri e propri gioielli italiani abbandonati a favore delle grandi città, dove si concentrano lavoro, servizi e relazioni. Del resto, in questi piccoli paesi spesso abitati esclusivamente da persone anziane legate al territorio, la richiesta di servizi e modernizzazione è quasi nulla. Questo circolo vizioso fra domanda e offerta, però, può essere rotto da un cambio di paradigma. Lo smartwoking permette di bilanciare in modo equilibrato vita e lavoro, astraendosi da spazio e tempo. Il mito del “abitare vicino al lavoro” presto svanirà e molte persone abiteranno dove più amano, favorendo anche la ripopolazione dei piccoli borghi.

Pranzo in Smartworking

Complice la bella giornata, mi concedo un pranzo con vista. A tenermi compagnia un libro sulla progettazione Agile.

Rifletto su due punti:

🍽️ Una delle “accuse” mosse contro lo smartworking è proprio nella gestione della pausa pranzo. La colpa? Non acquistare più il panino a 8€ del bar vicino all’ufficio. Vero! Ma contribuisco a fare lavorare produttori locali acquistando cibo più salutare e riesco a concedermi una serata in più al ristorante. È veramente così grave il bilancio finale?

Maometto, la montagna e il ristorante

L’annuncio dell’inizio della fase1 e del relativo lockdown legato alla pandemia COVID19 ha subito suscitato in me un pensiero di particolare attenzione nei riguardi delle attività commerciali, specialmente quelle con rapporti diretti con il pubblico. Quale sarebbe stata la strategia migliore per attutire gli inevitabili danni procurati dalla mancata affluenza dei clienti? Di cosa avrebbero avuto bisogno i commercianti per fronteggiare quella che sin da subito appariva con i connotati di una crisi, forse la peggiore del dopoguerra?

La Società Reagisce Al Contagio

Non ci sono dubbi, il virus COVID-19 sta mettendo alla prova la nostra vita quotidiana e la nostra società. Se da un lato i professionisti del campo medico sono attenti nel dispensare suggerimenti, avvertimenti e tutto ciò che possa in qualche modo mitigare il contagio e proteggere i nostri cari, proprio nell’applicare questi ultimi siamo costretti a modificare i nostri comportamenti quotidiani. Ma siamo sicuri di essere pronti o preparati in ogni settore?

Il 2020, La decade del lavoro da remoto

Il 2019 è appena terminato e siamo tutti animati dalla speranza che l’euforia dei “ruggenti anni 20” si ripeta anche in questo secolo. Ci sono particolari attenzioni nel campo economico, tecnologico, scientifico ma ciò che accadrà nell’ambito del lavoro è oggetto di numerose discussioni e, addirittura, previsioni. Sono in molti, infatti, a scommettere che il 2020 sarà l’anno che darà il via allo sviluppo del lavoro da remoto, anche chiamato “smartworking”. Dopo aver letto vari articoli e discussioni a riguardo ho deciso di scrivere questo breve post riassuntivo. Non vuole essere una spiegazione di cosa sia lo smartworking, per la quale rimando alla pagina wikipedia dedicata, e necessita di alcune premesse: